La prima edizione di Vinitaly senza le restrizioni anti-Covid ha fatto registrare numeri da record, ma soprattutto un pubblico di altissima qualità. Oltre 25mila operatori professionali provenienti da 130 nazioni, con un primato: 1.000 top buyer da 68 nazioni selezionati, invitati e ospitati in collaborazione con ICE Agenzia, con un 43% rispetto all’anno scorso; tra questi da segnalare la presenza anche di rappresentanti della Cina e di altri 17 Paesi asiatici. E rappresenta un record anche quello dei 10mila appuntamenti b2b già fissati prima dell’inizio della manifestazione. La Fiera di Verona, con le oltre 4.000 aziende espositrici da più di 30 nazioni in 17 padiglioni occupati per 100mila metri quadrati netti, si dimostra il miglior palcoscenico per uno dei settori trainanti dell’economia: 31,3 miliardi di euro di fatturato, quasi 8 miliardi di export, 530mila aziende e 870 mila addetti sono la fotografia del comparto vitivinicolo italiano. Un’analisi dell’Osservatorio Uiv-Vinitaly rileva che “il vigneto Italia” vale 56,5 miliardi di euro, per un corrispettivo a ettaro di 84 mila euro, quattro volte più della media delle superfici agricole, mostrandosi così come uno degli investimenti più redditizi in assoluto sul piano fondiario, con Alto Adige, Trentino, Veneto, Toscana e Piemonte che registrano le massime quotazioni. L’appuntamento a Verona è per l’aprile 2024, ma nel frattempo sono tante le tappe di Vinitaly in giro per il mondo, dagli eventi in Cina a Wine South America in Brasile a settembre, all’International Wine Expo di Chicago a ottobre.