Si è conclusa con oltre 10mila ingressi, la metà dei quali operatori del settore, la seconda edizione della Slow Wine Fair, la fiera dedicata al vino buono, pulito e giusto ospitata nei padiglioni di BolognaFiere. Significativa tra il pubblico specializzato la presenza dall’estero, tra cui alcune centinaia di buyer selezionati anche grazie alla collaborazione di Italian Trade Agency (Ice) e del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale (Maeci), in particolare da Stati Uniti, Gran Bretagna, Cina e Germania. 750 cantine, +50% rispetto allo scorso anno, su una superficie espositiva raddoppiata (2 padiglioni dell’ente fieristico, per un totale di 20mila metri quadrati) in rappresentanza non soltanto delle regioni italiane, ma anche di un centinaio di produttori internazionali, in particolare, da Francia, Cina e Macedonia del Nord. Quattromila le etichette del banco d’assaggio tra le quali il pubblico di wine lover e di ristoratori, distributori, enotecari, sommelier e buyer ha potuto scegliere nei tre giorni della kermesse. Molto apprezzati anche le masterclass e i workshop e, assoluta novità, le aree espositive dedicate alla Fiera dell’Amaro d’Italia, promossa da Amaroteca e ANADI – Associazione Nazionale Amaro d’Italia, e alla selezione di produttori di soluzioni tecnologiche innovative, impianti, attrezzature e servizi connessi alla filiera del vino, i veri partner della sostenibilità. Appuntamento a febbraio 2024 con la terza edizione di Slow Wine Fair.
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È uno dei vini più rinomati del panorama italiano e le uscite delle