Tra vini passiti, liquorosi, fortificati, muffati, da dessert, si genera una grande confusione nella mente dei consumatori. Facciamo un po’ di chiarezza. I passiti sono quelli ottenuti da uve che sono fatte letteralmente appassire (ovvero disidratare), con diversi sistemi: lasciandole sulla vite a maturare oltre il termine della vendemmia, oppure torcendo il peduncolo che lega il grappolo alla vite in modo che il nutrimento non arrivi più all’uva, o ancora facendole attaccare dalla cosiddetta muffa nobile, o infine cogliendole dalla vite e posandole su dei graticci all’aperto o conservandole in ambienti chiusi per diversi mesi. Ecco i più famosi: Amarone della Valpolicella, Sfursat di Valtellina, Erbaluce di Caluso passito, Sciacchetrà delle Cinque Terre, tutti i Vin Santi e i Recioti.