Il vino oggi ha un quarto colore: accanto a bianco, rosso e rosato ora è di moda l’arancione. Nelle enoteche e anche in alcuni ristoranti può capitare di vederselo proporre, ma che cos’è esattamente un orange wine? È un vino prodotto con uve bianche lasciate a macerare con le bucce, mentre solitamente i vini bianchi vengono realizzati con uve private dell’epicarpo: tecnicamente si chiamerebbe vinificazione in rosso di uve bianche, una definizione decisamente fuorviante soprattutto per chi non è esperto del settore. In seguito a questo procedimento il vino risulta più scuro rispetto a un normale vino bianco perché le bucce, anche se bianche, contengono pigmenti e inoltre presenta anche una certa quantità di tannini, sempre derivati dalle bucce, che lo fa assomigliare a un vino rosso. Alcuni li amano perché dicono che rappresentano un ritorno alle origini della vinificazione, quando a nessuna uva, né rossa né bianca, veniva tolta la buccia, altri li odiano proprio perché li ritengono una regressione rispetto alle moderne tecniche enologiche. Per dirimere la questione la soluzione migliore è assaggiarli e capire se piacciono o no.