Due nomi, anzi cognomi, che sicuramente non sono familiari al grande pubblico. Indicano un metodo di vinificazione degli spumanti, inventato dall’italiano Federico Martinotti e perfezionato dal francese Eugene Charmat tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Si tratta di un procedimento che prevede l’utilizzo di autoclavi invece di bottiglie per la seconda fermentazione del vino, che è la fase che caratterizza appunto la preparazione degli spumanti. È stato chiamato con i nomi dei due creatori per differenziarlo dal metodo classico (con la fermentazione in bottiglia): quest’ultimo può essere definito anche champenoise ma soltanto per gli Champagne. Il metodo Martinotti-Charmat è particolarmente adatto per il trattamento dei vitigni aromatici e semi-aromatici (come Glera, Moscato, Malvasia, Brachetto), perché la fermentazione nei grandi contenitori pressurizzati, chiamati autoclavi, esalta i loro profumi.